La produzione grafica ha un ruolo predominante
nell'opera dell'artista. Nella sua grafica compaiono segni dell'influenza
dei suoi maestri Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone, e segni (specie nell'illustrazione)
di una conoscenza non banale di Daumier e Gavarni, e rilevanti affinitą
con Xavier de Maistre .
Scrive Augusto Calabi (artista e critico d'arte, sulla rivista Risorgimento Grafico, 1923):
«Artisticamente l'attenzione di Sandri è stata attratta soprattutto dall'uomo, pittoricamente nell'uomo egli ha studiato con preferenza i tratti fisionomici, espressivi dei moti interni, tecnicamente egli ha scelto il disegno monocromatico, compiuto in sé stesso, nel tratto descrittivo e nella massa dell'accordo».
Scrive Primo Sinopico (artista e critico d'arte in recensione del 1925):
«Vediamo nei lavori di Sandri un segno secco, onesto, che sempre si conserva nitido pur sotto un parco rinforzo di sobri valori chiaroscurali.
La composizione, il taglio, non sono "effettistici", di facile sbrigativa teatralità, ma sempre classicamente disciplinati, illuminati qua e là dal particolare fine, adeguato.
Sono studiati con grande amore i visi e le mani delle figure, perché restino ben individuate le espressioni ; e nel viso l'occhio è trattato con cura, tagliato decisamente, nitidamente, e chiaro, esprimente i moti dell'animo.
Lo studio di costume fedele e aristocratico senso decorativo, l'ambiente storico coscienziosamente reso.
Sandri ha nei suoi lavori progressivamente acquisito in semplicità, immediatezza espressiva, sintetismo, fino a toccare, in certi disegni, quel modo che si usa definire magistrale».